PSICOCONDRIA

Apprendimento: una questione di stile.

Se conosciamo il nostro stile di apprendimento studiare sarà più facile

Le persone elaborano le informazioni a seconda del proprio “canale preferenziale”, il cervello di fronte a nuovi input conoscitivi decide di adottare specifiche strategie di apprendimento che ne definiscono lo stile.

Per esempio, c’è chi durante una lezione prende appunti in maniera frenetica (con conseguente tendinite dello scribacchino) e chi invece tempesta di domande l’interlocutore riuscendo ad assimilare praticamente tutti i concetti espressi.  C’è chi ha bisogno di esempi concreti da riportare al proprio quotidiano e chi invece ha bisogno di una teoria generale per ricordare tutti gli elementi in gioco.

Ognuno ha il suo stile di apprendimento personale che gli permette, nello studio, di massimizzare i risultati.

Lo stile di apprendimento  è molto spesso una predisposizione naturale e inconscia.

Quando camminiamo lo facciamo in maniera automatica, non riflettiamo su quanto dondoliamo le braccia, se strisciamo leggermente il piede sinistro o se stiamo perfettamente dritti con la schiena. Camminiamo e basta, e il risultato è la nostra personale andatura.

Così avviene durante il processo di apprendimento. Indirizziamo la nostra attenzione istintivamente, registriamo le informazioni apparentemente in modo passivo. Apparentemente. In realtà sappiamo bene che il nostro cervello lavora anche senza conscia autorizzazione.

E se si potesse, invece, riuscire a identificare qual è il nostro stile di apprendimento?

Anche D. Kolb, molto prima di noi, si è posto la stessa domanda elaborando un questionario che ancora oggi viene spesso utilizzato in andragogia.

Secondo il suo modello l’apprendimento è composto da quattro fasi che “intrecciandosi” definiscono diversi stili.

Grafico degli stili di apprendimento per Kolb (tratto e riadattato da Kolb con esempio, 1984)

L’apprendimento può iniziare in uno qualsiasi dei quattro punti, in un ciclo perpetuo che non si ferma mai. Infatti, una volta arrivati alla sperimentazione attiva si torna a vivere nuovamente l’esperienza ricominciando un nuovo ciclo.

Una maggiore o minore inclinazione o predisposizione dell’individuo per ciascuno di questi stadi determina un diverso stile di apprendimento individuabile attraverso il Learning Styles Inventory test.

Prendete una penna, un foglio a quadretti e la voglia di fare qualche piccola somma aritmetica a mente

In tabella troverete 9 gruppi di affermazioni, ponetele in graduatoria attribuendo i seguenti valori

4 caratterizza il tuo modo abituale di affrontare e risolvere i problemi

3 quella immediatamente successiva,

2 è una modalità che usi raramente

1 non corrisponde al mio stile

1

Cerco di cogliere le differenze

Procedo per ipotesi e tentativiMi lascio coinvolgerePratico
2Prendo in considerazione le idee altruiMi dedico solo al problemaEffettuo analisiRimango imparziale
3Mi baso su sensazioniFaccio attente osservazioniMi baso sulla ragioneCerco di capire facendo
4Solitamente accettoProvo anche rischiandoValuto pro e controCerco di divenire pienamente cosciente
5Privilegio l’intuizioneMi baso sui risultatiSeguo un processo logicoMi pongo molte domande
6Procedo per astrazioneEsamino i fattiSono concretoPreferisco l’agire
7Guardo all’oggiRifletto sui fattiGuardo al domaniMi mantengo ai fatti
8Mi baso sulla mia esperienzaMi baso sull’osservazioneProcedo per concettiPrivilegio la sperimentazione
9Mi applico con energiaProcedo cautamenteProcedo seguendo la ragioneSono responsabile
Totale EC

Somma colonna tranne righe 1,6,9

Totale OR. Somma colonna tranne righe 2,4,5Totale CA. Somma colonna tranne righe 1,6,7Totale SA. Somma colonna tranne righe 1,6,7

Ora disegnate due assi cartesiani

Sul primo asse EC – CA (Esperienza Concreta – Concettualizzazione Astratta) riportate i risultati della colonna 1 e 3

Sul secondo asse OR – SA (Osservazione Riflessiva – Sperimentazione Attiva) quelli della colonna 2 e 4.

Grafico degli stili di apprendimento per Kolb (tratto e riadattato con esempio da Kolb, 1984)

Tanto più ci si allontana dal punto d’origine degli assi tanto più si viene a delineare una determinata predisposizione per uno dei quattro stili di seguito illustrati.

STILE ADATTIVO (SA+EC)

Chi possiede questo stile di apprendimento è fortemente orientato verso l’esperienza concreta e la sperimentazione attiva. I problemi vengono risolti in maniera intuitiva, ha buone capacità di problem solving, si assume le responsabilità, lavora per obiettivi che tende a non contestare.

Dimostra flessibilità e disponibilità al cambiamento, motivate dal suo interesse per il raggiungimento del risultato.

STILE DIVERGENTE (EC+OR)

Chi possiede questo stile di apprendimento manifesta un orientamento verso l’esperienza concreta e l’osservazione riflessiva. Ha visione d’insieme e ottica sistemica che riesce a unificare elementi diversi in un tutto coerente. Questo stile di definisce divergente in quanto l’individuo è in grado di trovare soluzioni e di produrre idee alternative per la risoluzione dei problemi.

STILE CONVERGENTE (CA+SA)

Chi è dotato di questo stile è orientato sia alla concettualizzazione astratta che alla sperimentazione attiva. Il convergente riesce a trovare soluzioni ai problemi che hanno un’unica soluzione corretta. Il ragionamento deduttivo è la via preferenziale di chi adotta questo stile di apprendimento

STILE ASSIMILATIVO (OR+CA)

Assimilazione Astratta e Osservazione Riflessiva caratterizzano l’individuo che adotta questo stile di apprendimento. L’assimilativo raccoglie dati, analizza, concettualizza ed elabora modelli. Preferisce il ragionamento induttivo e genera soluzioni teoriche poiché poco interessato agli aspetti pratici.

Ognuno di questi stili presenta i propri punti di forza e di debolezza, naturalmente, maggiore la varietà di stili che un soggetto è in grado di mettere in campo, maggiore sarà la sua capacità di apprendere in situazioni e ambienti diversi. Questo strumento, utilizzato in formazione, permette una riflessione sul proprio orientamento aumentando la consapevolezza del soggetto che partecipa attivamente al processo di apprendimento ma costituisce un’importante informazione anche per il conduttore del gruppo al quale fornisce una panoramica degli stili presenti in aula.

 E tu di che stile sei? Adattivo, divergente, convergente o assimilativo?