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Gli effetti del razzismo sui bambini.

gli effetti del razzismo sui bambini

Il video si chiude con il celebre pensiero di A. Einstein

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio

Sono passati anni, viviamo a stretto contatto con etnie e religioni diverse, eppure persiste l’ermaginazione e la paura dell’estraneo.

Il razzismo lascia lividi invisibili sulle sue vittime, i bambini “incassano” i colpi del disprezzo di altri bambini senza capirne a fondo i motivi. E le ragioni non son chiare nemmeno a chi, il colpo, lo infligge.

L’odio razzista dei più piccoli è un odio preconfezionato, puzza di plastica scadente e ignoranza. Non è nemmeno il loro. È un sentimento riflesso del pensiero di genitori che, sempre più preoccupati per il futuro, addossano colpe inesistenti allo straniero invasore.

Voglio continuare a pensare che questa separazione fra noi e l’altro sia dovuta a un istinto di protezione verso una minaccia di sopravvivenza da parte di una fonte che o rimane nell’ombra o è troppo difficile mettere in discussione.

Ma se veramente vogliamo assicurarci un futuro, soprattutto per i nostri bambini, allora è necessario guardare “in basso” e partire da loro.  Il rispetto è un valore che come genitori si ha il dovere di trasmettere ai propri figli. Il rispetto è la barriera protettiva della libertà e dello spazio individuale “fisico” e “mentale”.

Il rispetto insegna la diversità e se ne arricchisce, leva ossigeno al razzismo che avvizzisce e muore. Non v’è odio che lo alimenti.

Se queste parole non vi convincono, guardate l’esperimento in video. Guardatelo con gli occhi di un genitore. Guardatelo come se quel bambino fosse il vostro.

Vi prego, insegnate ai vostri figli il rispetto e “rischierete” di farne degli adulti senza paura.

“Non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione.”
Margherita Hack