Neglect vuol dire: un piatto di pasta non terminato, la barba a metà, un disegno non finito. Un mondo diviso in due.
Chi è affetto da Neglect (o Negligenza spaziale unilaterale) non percepisce una parte della realtà.
È un disturbo della cognizione spaziale e si manifesta in seguito a una lesione cerebrale nell’emisfero controlaterale allo spazio non percepito.
Solitamente la parte lesa è situata nella porzione destra dell’encefalo, questo vuol dire che non è possibile percepire niente di quello che avviene a sinistra del soggetto. Non è un deficit visivo ma è di tipo attentivo.
Questi pazienti sono spesso anognosici, ovvero nella maggior parte dei casi non hanno coscienza del proprio deficit, addirittura percepiscono come estranei gli arti paretici (emisomatoagnosia) e frequentemente sviluppano su di essi fantasie morbose.
Il deficit si ripercuote anche sulla postura e il movimento che risulta inclinato dalla parte della lesione.
Durante una conversazione, se gli viene rivolta la parola nello spazio non percepito, il soggetto tenderà a rispondere girandosi dal lato opposto anche se non c’è nessuno.
Anche la capacità rappresentativa è coinvolta come dimostra un famoso esperimento condotto da Bisiach nel 1978.
Chiese a un paziente di descrivere a memoria la Piazza del Duomo di Milano. Quando la “visione” era frontale, il soggetto ne descriveva solamente la parte destra tralasciando completamente la sinistra. La descrizione si completava solamente quando immaginava di essere rivolto schiena al Duomo.
È chiaro come i risvolti di questa patologia comportino serie ripercussioni nella quotidianità senza contare che, dopo una prima fase acuta, tende a stabilizzarsi nel tempo. Ad oggi non esistono terapie efficaci risolutive ma solo riabilitative.