Il segreto del successo dei contenuti condivisi su Facebook è l’empatia.
Facebook ormai è talmente presente nelle nostre vite quasi da essere un membro della propria cerchia.
Così, quando qualcosa non va, quando ci si sente tristi o quando invece scoppiamo di felicità corriamo subito a raccontarglielo. Quasi come potesse essere il nostro migliore confidente.
È ovvio che in realtà è solamente un’interfaccia semplice e veloce per espandere il nostro pensiero e raggiungere più facilmente le persone che conosciamo (o quasi).
Ma quali tra i vostri contenuti condivisi su Facebook sono quelli che hanno riscosso maggior successo?
Quanti like ha avuto la foto del vostro ultimo aperitivo e lo status dove vi lamentate per la situazione lavorativa nazionale?
Scommetto che è quest’ultimo ad aver avuto il numero maggiore di consensi.
Vi spiego perché, o meglio, a spiegarvelo è una ricerca condotta da Johan Berger e colleghi dell’University of Pennsylvania.
Lo studio, pubblicato su Psychological Science, illustra come il successo dei contenuti condivisi su Facebook sia guidato dall’attivazione dell’arousal. L’arousal è una risposta fisiologica e temporanea del sistema nervoso in presenza di stimoli significativi.
Quindi se un post è particolarmente rilevante a livello emotivo ha più possibilità di essere condiviso.
In particolare, gli status più condivisi, sono quelli relativi a emozioni come rabbia o ansia. I sentimenti negativi come la tristezza, invece, riscuotono meno successo.
In effetti la paura e l’ansia comportano maggiori livelli di arousal rispetto alla tristezza o a sentimenti di soddisfazione, anche sul piano comportamentale.
Due gli esperimenti che dimostrano come questo tipo di attivazione influenzi l’utilizzo dello share button.
Un gruppo di 93 studenti è stato prima sottoposto alla visione di video ansiogeni o divertenti (per l’innesco di alti livelli di arousal) e altri dai contenuti tristi o che evocavano soddisfazione (correlati quindi a bassi livelli di arousal).
Successivamente gli è stato presentato del materiale neutro, chiedendo ai soggetti se avessero desiderio di condividerne il contenuto sui social. Com’è ovvio pensare, gli studenti sottoposti al primo tipo di materiale erano più inclini all’inoltro ai propri amici e parenti rispetto a chi aveva visionato contenuti a bassa attivazione di arousal.
Nel secondo esperimento, 40 studenti sono stati sottoposti a due prove.
Nella prima prova gli è stato richiesto di rimanere seduti immobili per un minuto mentre gli altri son stati invitati a correre sul posto.
A seguire, i due gruppi, hanno potuto leggere un articolo online dal contenuto neutro con la possibilità di condividerlo telematicamente.
Il gruppo dei “corridori” ha mostrato maggior propensione allo sharing rispetto a chi era rimasto seduto (e che pertanto presentava bassi livelli di arousal).
Ora che avete scoperto il segreto per ottenere un maggior numero di contenuti condivisi su Facebook siete pronti a scrivere un nuovo status?
Buon social a tutti!
CONSIGLI PER LA LIBRERIA: Berger J. (2011). Arousal Increases Social Transmission of Information. Psychological Science. 22(7): 891-893.