Inizia da qui un percorso di ricerca sulle differenze di genere.
Ogni settimana verrà pubblicato un articolo di approfondimento, dal taglio scientifico, sulle ragioni “psicologiche” alla base dell’essere Uomo o Donna.
Un interrogativo di fondo: siamo davvero così diversi?
Gli “Uomini vengono da Marte, le donne da Venere” così John Gray, psicologo statunitense, sintetizza e romanza con leggerezza la complessità delle differenze di genere.
Uomini e Donne pensano in modo differente, comunicano in modo differente, amano in modo differente. I loro comportamenti sono il risultato di meccanismi interni che, seppur simili, sembrano muoversi in maniera distinta assegnandogli significati diametralmente opposti.
Il trauma, con il suo prepotente e drammatico valore di “rottura”, provoca in entrambi i sessi risposte fisiologiche e psicologiche differenti.
Mente e corpo alla base delle differenze di genere
MENTE.
L’Io, di fronte alla lacerazione dell’equilibrio fra le istanze psichiche reagisce e mette in atto meccanismi di difesa che possono sfociare in disturbi psicopatologici più o meno transitori, a tonalità differenti.
CORPO.
Il Cervello, di fronte all’elemento stressante, tenta di ristabilire l’omeostasi ostacolata con l’istituzione di nuove sinapsi che provvedano all’integrazione della dis-integrazione delle funzioni cognitive quali ad esempio attenzione e memoria. Invia input all’Ipotalamo affinché intervenga con la produzione di ormoni specifici che contengano l’attività adrenalinica.
Le differenze di genere reaigiscono in relazione al tipo di trauma, alla personalità, ai “luoghi irrisolti” della vita psichica dell’individuo e al delicato momento del cammino della vita in cui la persona si trova.
Il parto costituisce per la donna un grandissimo cambiamento fisiologico e psicologico. Lo stress emotivo causato da quest’evento può portare modificazioni del tono d’umore alla base della ormai nota Depressione Post Partum, del più lieve Maternity Blues fino ad arrivare alla più drammatica delle sindromi post parto: la Psicosi Puerperale con rischio suicidio e infanticidio.
La Depressione Perinatale non è ad appannaggio esclusivo della donna ma può colpire anche il partner se pur con eziologia e conseguenze differenti.
Se nella donna è naturale rintracciarne le cause principali in variazioni ormonali, nell’uomo è più probabile che il disagio origini da fattori di tipo psicosociali quali: inevitabili cambiamenti nello stile di vita e nel rapporto di coppia, aspettative di ruolo che riguardano la paternità e la mascolinità ma soprattutto la definizione di una nuova identità che comprenda il ruolo di padre.
Stesso evento, reazioni differenti: differenze di genere.
Donna e Uomo parti di una stessa mela ma al contempo ineguali. Queste differenze non sono da considerare unicamente dal punto di vista biologico, anche se in questo caso il termine più adatto non è genere bensì sesso. Quell’unico cromosoma di scarto non basta a spiegare come mai, per esempio, gli uomini sono più propensi a sviluppare comportamenti di tipo etero aggressivi rispetto alle donne. Le cause vanno ricercate nella dimensione biologica, culturale e psicosociale fino al formarsi di un intricato reticolo sul quale basare un’ipotetica classificazione dimensionale delle psicopatologie a carico di entrambi i generi.
Ma se pure fosse possibile individuare con precisione i pilastri sui quali fondare questa ripartizione, bisogna tenere presente che il tempo, nella sua accezione storica e antropologica, influisce sulla validità della stessa. Questa non può esser altro che una fotografia sociale della nostra epoca.
Dimostrazione tangibile è nell’ultimo aggiornamento del DSM che, arrivato alla sua 5a edizione, presenta un numero di disturbi mentali tre volte superiore alla prima edizione.
Storicamente le neuroscienze, la psichiatria, la psicologia ma anche il senso comune hanno cercato di tracciare una linea di separazione fra uomo e donna, al fine di comprendere e dare significato a questa varietà di risposte comportamentali nel campo della salute mentale.