Le dimensioni del cervello contano? L’ antica questione della “misura”
Uomo e Donna, anatomicamente parlando, presentano caratteristiche morfologiche funzionalmente differenti.
La differenza di genere, al di là della competenza riproduttiva, è il risultato di un processo evolutivo rispondente alle esigenze e ai cambiamenti dell’ambiente circostante. L’adattamento dei processi cognitivi dell’Uomo alle richieste dettate dalla necessità di proteggere e di accudire il proprio nucleo familiare e, in questo modo, garantire il prosieguo della specie, ha fatto sì che differenti aree del cervello si sviluppassero e si specializzassero in maniera diversa nell’uomo e nella donna.
La difficoltà dell’uomo primitivo, in alcune stagioni dell’anno, nel reperire nutrimento di tipo vegetale lo spinse verso la caccia. L’attività di predatore rese indispensabile lo sviluppo delle capacità di problem solving e la canalizzazione dell’aggressività attraverso il corpo. Alla donna, generatrice di vita e più debole dal punto di vista fisico, il ruolo di raccoglitrici e il compito di nutrire e proteggere la prole.
Secondo una ricerca della biologa Anya C. Hurlbert, la preferenza femminile per il colore rosa e la preferenza maschile per il colore blu, non è da imputare a particolari dettami culturali, bensì è il risultato di questa differenziazione evolutiva di ruolo.
La gamma dei colori legati al rosso e al rosa indicano che un frutto è maturo o che un partner è in buona salute, quindi adatto al concepimento.Il colore blu, invece, rimanda al cielo limpido, adatto alle giornate di caccia o alle fonti d’acqua potabili.
A dimostrazione dell’ininfluenza culturale sugli esiti della ricerca, lo studio è stato successivamente riproposto, ottenendo i medesimi risultati, anche su un campione di cinesi di etnia Han immigrati da poco in Gran Bretagna.
È evidente come la plasticità neuronale, nel tempo, abbia reso così possibile nuovi percorsi cognitivi e il potenziamento delle competenze di diverse aree cerebrali sesso correlate.
Ad ogni modo, l’immagine della donna associata al “sesso debole” ha contribuito alla diffusione del preconcetto dell’inferiorità femminile non solo dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista cognitivo. La stessa comunità scientifica, indirizzò le ricerche nella dimostrazione di tale ipotesi, correlando le dimensioni del cervello con le capacità intellettive.
L’intelligenza: un problema di peso?
L’encefalo di un uomo pesa circa 1.350 grammi, quello della donna risulta leggermente più piccolo con un peso di 1.200 grammi.
Se si considera la corporatura media di entrambi sessi, le dimensioni del cervello non hanno nessun valore poiché in relazione al peso del corpo le donne sembrano avere cervelli relativamente più grandi, se al contrario si prende in considerazione la superficie cerebrale, è il cervello dell’uomo ad avere più rilevanza.
Volume e peso dell’encefalo non sono correlati con abilità cognitive superiori, bisogna pertanto lasciare da parte le dimensioni del cervello e indagarne le varie funzionalità.
CONSIGLI PER LA LIBRERIA A.C. Hurlbert, Y. Ling, Biological components of sex differences in color preference, in «Current Biology» Volume 17, Issue 16, 2007, (pp. 623–625)