La storia di Gina, il racconto di Scarda attraverso una canzone sullo stereotipo di genere.
Gina è una ragazza sola, di provincia, alla quale non è permesso vivere la sua sessualità senza provare vergogna.
Non le è permesso amare fisicamente senza pagarne il prezzo: la solitudine.
Perchè una donna che fa l’amore senza costrizioni è una donna di poco valore.
Ancora quella vecchia storia: l’uomo con molte donne è un eccellente amatore, la donna con molti uomini (quando le va bene) è una “poco di buono”.
Scarda, al secolo Domenico Scardamaglio (Nico), è un cantautore di origini calabrese che conosce bene la realtà della provincia e delle malelingue.
Racconta, attraverso la sua canzone sullo stereotipo di genere, una Gina “qualsiasi” che fisicamente ha amato troppo e che emotivamente non ha ricevuto nulla in cambio .
Chi dà il corpo non può avere in cambio il cuore.
Il mondo parla sempre di più della violenza sulle donne, identificandone solamente il correlato fisico.
La violenza non deturpa solo il corpo, devasta anche la mente.
La violenza può attaccare anche il cuore, lasciando dietro di sè macerie invisibili. Come nel caso di Gina.
“Ma poi la sera piangeva nel letto, abbandonata nel suo gran difetto.“
“Da quando era stata deflorata, amava appoggiare i palmi contro il muro, ricevendo dietro scariche di un atto impuro. Ma poi la sera piangeva nel letto, abbandonata nel suo gran difetto. L’amore dov’era? A cosa serviva? Chissà, ma di certo a lei molto mancava! Gina guarda la gente per strada. Cammina piano piano, e pensa mai nessuno a me mi prende per la mano. Gina incontrava soltanto la gente che a parte quello non voleva niente. E Gina aveva un cuor da regalare, a chiunque volesse e a chiunque lo potesse avere! Chi l’accarezzerà? Chi la conforterà? Se il pomeriggio le sembrerà grigio, e quando la vita non va come vuole. Gina si sentiva intrappolata nel pregiudizio nel pretesto, che ti scarta sol perché ti sei concessa troppo presto. Gina ignorava che a volte l’essenza della passione sta nella pazienza. A Gina piace esser desiderata, ma poi un’ora soltanto prima di essere salutata. Chi l’accarezzerà? Chi la conforterà? Se il pomeriggio le sembrerà grigio, e quando la vita non va come vuole. Ma Gina no non era ingenua!”