Dati statistici forniti dal World Health Report riportano una forte diffusione su base internazionale di casi relativi ai Disturbi dell’Umore, in particolare Depressione Maggiore. Tale patologia occupa il terzo posto nel mondo per Burden of Disease, l’ottavo nei paesi a basso reddito e il primo nei paesi a medio e alto reddito.
Per entrambi i generi risulta la prima psicopatologia tra i disordini mentali e comportamentali, con una maggiore incidenza fra le donne. Il genere femminile, inoltre, è particolarmente affetto da Disturbi d’Ansia, mentre il genere maschile riporta una casistica più elevata legata ai disturbi e ai comportamenti dovuti all’uso e all’abuso di sostanze alcoliche.
Disturbi dell’Umore: la Depressione Unipolare
L’umore è il tono affettivo di base, colora l’intera esperienza del soggetto ed è condizionato da fattori costituzionali, biologici e biografici.
L’umore si distingue dalle emozioni, reattive e limitate nel tempo, e dai sentimenti, più stabili e prolungati.
Le alterazioni del tono dell’umore si riflettono sul piano affettivo, cognitivo, somatico e psicomotorio e si collocano su un continuum dove i poli estremi sono rappresentati da elevazione e flessione dello stesso.
L’elevazione del tono dell’umore comprende la mania e l’euforia. Il quadro psicopatologico evidenzia facile distraibilità, accelerazione ideativa (fino ad arrivare alla fuga di idee), iperattività afinalistica e spesso deliri di potenza e grandezza, congrui al tono dell’umore.
La flessione del tono dell’umore è traducibile in depressione. Sentimenti di tristezza, dolore e disperazione sono i sintomi e i segni facilmente ravvisabili in pazienti che soffrono di tale patologia. L’ideazione è rallentata e polarizzata su pensieri negativi. Il senso di perdita e di oppressione influiscono anche sull’espressione motoria che può arrivare, nei casi più gravi, ad un arresto psicosomatico. Anedonia e abulia peggiorano un quadro di per sé drammatico che può sfociare in propositi suicidari.
Dal punto di vista diagnostico categoriale, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali inquadra i disturbi dovuti all’alterazione del tono dell’umore secondo due prospettive: trasversale e longitudinale.
L’ottica trasversale prende in considerazione una finestra temporale circoscritta e transitoria definibile come episodio. La prospettiva longitudinale, invece, valuta la frequenza e le modalità di presentazione degli episodi all’interno della biografia clinica dell’individuo. L’insieme e la qualità degli episodi va a comporre il disturbo, la cui polarità è definita da quella degli episodi stessi.
I Disturbi dell’Umore, secondo il DSM-IV-TR, comprendono: Disturbi Depressivi (Depressione Unipolare), Disturbi Bipolari e disturbi basati sull’eziologia (Disturbo dell’Umore Dovuto ad una Condizione Medica Generale e Disturbo dell’Umore Indotto da Sostanze).
L’anamnesi dei Disturbi Depressivi non rileva Episodi Maniacali, Misti o Ipomaniacali tipici dei Disturbi Bipolari.
Il Disturbo Depressivo Maggiore è caratterizzato da uno o più Episodi Depressivi Maggiori per almeno due settimane e con un intervallo di almeno 2 mesi consecutivi durante il quale non risultano soddisfatti i criteri per un Episodio Depressivo Maggiore. La diagnosi comprende necessariamente anche umore depresso, perdita di interesse e almeno altri quattro sintomi caratteristici:
- Significativa perdita o aumento di peso (senza essere a dieta) o di appetito
- Insonnia o ipersonnia
- Agitazione o rallentamento psicomotorio
- Faticabilità o mancanza di energia
- Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi
- Ridotta capacità di pensiero, di concentrazione o indecisione
- Pensieri ricorrenti di morte o tentativi di suicido o ideazione suicidarla
I sintomi, inoltre, devono causare disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, scolastico o di altre aree importanti.
Nelle revisioni apportate dal DSM – 5, il capitolo “Disturbo bipolare e disturbi correlati” viene separato dal capitolo sui “Disturbi Depressivi” che comprendono:
- Disturbo di disregolazione dell’umore dirompente
- Disturbo depressivo maggiore (include l’episodio depressivo maggiore)
- Disturbo depressivo persistente (distimia)
- Disturbo disforico premestruale
- Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci
- Disturbo depressivo dovuto ad altra condizione medica
- Disturbo depressivo con altra specificazione
- Disturbo depressivo senza specificazione
Per porre diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore è sufficiente un solo Episodio Depressivo per almeno due settimane. La diagnosi comprende necessariamente anche umore depresso, perdita di interesse e almeno altri cinque sintomi caratteristici.